f 6_ferro - cemento
Un sudario (un positivo e un negativo), una costola non data, soltanto uno scatto fotografico poi appeso come un quarto di manzo, come un berretto a sonagli, come a schernire il tempo, a chiedere una risposta, come a credere di averlo fatto apposta.
paesaggi urbani
Una muraglia visibile dallo spazio è una cintura di castità che nasconde i nostri pudori e li fa evaporare. L’architettura in mano agli architetti è una disgrazia, eccetto la mera manualità tutta l’attività dell’uomo è una disgrazia, un circolo vizioso, un vicolo cieco, cosa per pochi. I calli sulle mani sono evidenza che nessuno vorrebbe vedere, evadere è la nostra vera attitudine e i segni lasciati ne sono le tracce.
L’ambizione sarebbe quella di cambiare i connotati del limite estremo, della frontiera: da semplice involucro a pelle pulsante, rivelatrice, trasmissiva. Da secoli l’architettura è l’antitesi della natura, da quest’ultima l’uomo ha preso nel migliore dei casi gli spunti per il decoro e non è poco, di compenso ha impresso le sue necessità regolative, il bisogno di contrapporre allo strapotere naturale il proprio marchio egotico, funzionale, speculativo, di presenza di esistenza. Il problema sta nella lingua parlata, quella comprensibile, la soluzione sarebbe se non il rumore almeno il fruscio.
© ardio riendila